Old boys – Storie di vecchi maestri

(Old Boys)
di Dan Docherty

Ho frequentato gli incontri di Tai Chi “Rencontres Jasnières”, nella valle della Loira in Francia, prima da ragazzo e poi da adulto sin dal 1991. Il tipo di posto dove incontri studenti ed insegnanti di Tai Chi Chuan provenienti da tutta Europa e anche oltre. È anche il tipo di posto dove conoscere nuovi amici.

Lì solitamente tengo delle lezioni e quest’anno non ha fatto eccezione, ma mi ha sorpreso vedere che gli organizzatori si erano assicurati i servigi di William C.C. Chen, allievo di Cheng Man Ching attualmente residente a New York City e precedentemente a Taiwan. Prima dell’incontro avevo ricevuto una lettera da Claudy Jeanmougin, uno scrittore francese ed insegnante di Tai Chi con il quale avevo stretto amicizia a Jasnières qualche anno addietro. Mi invitava ad incontrare il suo maestro Wang Yen-nien che teneva i suoi seminari vicino Angers.

Questi due maestri appaiono nel dirompente libro di Robert W. Smith “CHINESE BOXING; Masters and Methods”. Smith racconta dei suoi studi con William Chen a Taiwan e a New York. Dice: “Ti prende in giro. Pacato, minuto e tranquillo, potrebbe sembrare un ricercatore o uno studente del Libro dei Mutamenti, ma mai un boxer. Ma lo è per davvero.” Il mio insegnate e Chen erano i soli due lottatori di Tai Chi di successo, rispettivamente peso medio e peso piuma, nel torneo di full contact di Taiwan, Hong Kong e Macao tenutosi a Taipei nel 1956.

Smith ha scritto di Wang Yen-nien: “Fin quando non ci viene dimostrata, non si riesce a notare la grande differenza che c’è tra un dilettante appena competente e un professionista esperto. Wang Yen-nien era sicuramente un professionista esperto di Tai -Chi, secondo solamente a Cheng Man-ching di Taiwan.”

Durante i primi due giorni a Jasnières guardavo di pomeriggio William Chen che praticava tui shou con vari compagni in un modo rilassato e anche ironico dimostrando, a sessanta anni passati, un atteggiamente molto lontano dalle pose da prima donna che invece assumono molti maestri meno dotati. Robert W. Smith ha detto che William Chen praticava un tui shoudiverso da quello del suo maestro, Cheng Man-ching, nonostante avesse anche vissuto con Cheng allo stesso tempo. L’ho visto piegarsi all’indietro e in avanti in un modo che a molti seguaci dello stile di Cheng Man-ching avrebbe causato un colpo apoplettico e, tuttavia, Chen sembrava sempre in equilibrio e a suo agio. L’ultimo giorno venne da me, si presentò e avemmo una breve ma piacevole conversazione. Disse al mio buon amico Bob Lowey, organizzatore insieme a Ronnie Robinson del Tai Chi Caledonia, che sarebbe stato felice di venire nel Regno Unito a tenere delle lezioni al Caledonia nel Giugno 2000.

Quello stesso giorno lasciai Jasnières per Challonnes dove Claudy mi portò ad incontrare il suo maestro Wang Yen-nien che, seduto a tavola con degli allievi, finiva di cenare. Il maestro Wang dimostrò di essere un bel personaggio. Ci invitava ripetutamente a brindare insistendo “Gan Bei!” (In alto i calici!); solo che noi bevevamo vino, lui latte.

Mi disse che il suo insegnante di Nei Gong, un certo maestro Xie, aveva vissuto per più di 100 anni; che il maestro di Xie aveva vissuto fino a oltre 180 anni e che il suo maestro, a sua volta, proveniente dalle montagne Kun Lun, aveva vissuto per più di 240 anni. Espressi l’augurio che il Maestro Wang (che è nel suo 85esimo anno) potesse, come il suo maestro, vivere fino a oltre 100 anni, ma lui rispose immediatamente che era ancora giovane e che voleva arrivare almeno a 182.

Parlammo delle varianti nel curriculum del lineage Yang. Le sue risposte erano dirette e puntuali. Era sua convinzione che Yang Cheng-fu (1883-1936), terza generazione della famiglia Yang, non avesse ricevuto piena trasmissione della conoscenza da suo padre, Yang Jian-hou (1839-1917), poichè suo padre morì quando Yang aveva solo 34 anni. D’altra parte è convinto che la ragione per la grande differenza di abilità tra Cheng Man-ching e i suoi allievi più anziani (questo fu riferito più di una volta da Robert W. Smith, egli stesso allievo di Cheng) era dovuta al fatto che Cheng aveva trasmesso solo parzialmente la sua conoscenza ai suoi allievi.

Il nome della scuola del maestro Wang è Yang Jia Michuan (La Trasmissione Segreta della famiglia Yang). Dal 1932-7, Wang imparò il Tai Chi Chuan sotto Wang Xing-wu, che era un allievo di Yang Ban-hou, figlio di Yang Lu-chan. In seguito Wang Yen-nien, come Cheng Man-ching, fu allievo di Zhang Qin-Ling(1883-?).

Il maestro Wang non usa formalmente il Bai Shi (rituale di iniziazione) nelle sue lezioni di Tai Chi, anche se gli iniziati si inchinano ancora per accettarlo come maestro. Ad ogni modo, coloro che vogliono imparare il Nei Gong taoista dal maestro Wang devono intraprendere un’iniziazione. Infatti il mastro Wang ha sottolineato più volte l’importanza della pratica del Nei Gong; il mio stesso maestro enfatizzava quanto fosse importante la pratica del Nei Gong rispetto alla forma.

Zhang Qin-ling è un’altra figura misteriosa del Tai Chi. Claudy racconta, nel suo libro sul Yang Jia Michuan, come Zhang fosse all’età di 14 anni il giardinieire della casa di Yang Jian-hou e di come avesse studiato sotto Yang Cheng-fu fin quando, al posto del suo maestro, avendo accettato la sfida con Wan Lai-sheng, fu premiato da Yang Jianhou, che fece di Zhang suo allievo a porte chiuse e gli insegnò tecniche che Yang Lu-chan aveva tenuto nascoste ai Manciù e agli altri suoi allievi.

Gli allievi più famosi di Zhang furono Cheng Man-ching, che andò da lui per imparare il tui shou dopo che Zhang era diventato campione nelle forme a mano nuda vuote, Hu Yao-zhen, esperto di Xingyi e Wang. Wang fu presentato a Zhang Qin-ling da Zhang Mao-lin che era maestro di Wang e fratello di Zhang Qin-ling nella setta taoista della Perla Dorata (Jing Shan Pai ndt) . Wang studiò con Zhang Qin-ling negli anni 1945-9.

Cosa accadde a Zhang Qin-ling non è noto, poichè Wang perse i contatti con il suo maestro durante la rivoluzione comunista cinese, dopo la caduta della “cortina di bambù”. Lo stesso accadde al mio insegnante e al suo maestro, Qi Min-xuan.

Come nel caso di Cheng Man-ching, Wang per qualche motivo non insegna il Dao (sciabola). Comunque, oltre ad insegnare la spada nel Tai Chi, insegna complesse forme con il ventaglio e il bastone.

Lao Zi (o Lao tzu) si crede sia il nome dell’autore del Tao Te Ching (Classico della Via e della Virtù). Lao significa anziano e quindi venerabile; Zi significa ragazzo/figlio e ha finito col significare filosofo. Questi due vecchietti, questi due venerabili filosofi sono un onore per la loro arte. Ho avuto le mie divergenze con Robert Smith ma, se volete imparare qualcosa a proposito di questi vecchietti e dei bei/brutti tempi andati vi consiglio di dare uno sguardo a ciò che ha scritto il signor Smith.

Traduzione a cura di Gaia Resta

Old Boys
l’articolo originale di Dan Docherty